LA MORTE DELLA ENGLARO
Il Vaticano: «Che Dio li perdoni»
Il cardinale Barragan: «Ma basta polemiche. Il Signore
le apra le porte del Paradiso»
CITTÀ DEL VATICANO - «Che il Signore l'accolga e perdoni chi l'ha portata a questo punto». È il primo commento ufficiale del Vaticano alla morte di Eluana Englaro. La Santa Sede
IL MINISTRO DEL VATICANO - «Prima di tutto la raccomandiamo al Signore - ha detto il presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, cardinale Javier Lozano Barragan - preghiamo per lei e chiediamo perdono al Signore per tutto quello che le hanno fatto». Il cardinale ha poi precisato che «occorre vedere in che circostanze è avvenuto il decesso, se per colpa della sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione o per cause diverse».
NESSUNA SCOMUNICA - Barragan ha comunque escluso che questo possa condurre ad una «scomunica» automatica per quanti l'abbiano aiutata a morire, come ventilato dal segretario per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, mons. Albert Malcolm Ranjith. «Non è nel codice di diritto canonico - ha affermato Barragan - che non esclude, neanche in questi casi, la possibilità del pentimento e della riconciliazione». «Quello che ci resta ora è raccomandare al Signore Eluana Englaro, affinché il Signore le apra le porte del cielo, a lei che ha sofferto tanto in terra», spiega ancora Barragan, una sorta di ministro della salute vaticano. «Il Signore le apra le sue braccia, e le porte del Paradiso - prosegue il porporato - e affidiamo alla misericordia di Dio chi ha fatto questa scelta. In questo momento - conclude Barragan - dobbiamo avere uno spirito di perdono e riconciliazione, non avviare polemiche, e continuare a promuovere il rispetto assoluto alla vita».
PADRE LOMBARDI - La morte di Eluana Englaro «sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile delle vie migliori per accompagnare nel dovuto rispetto del diritto alla vita, nell'amore e nella cura attenta le persone più deboli». Lo afferma il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. «Anche in nome di Eluana continueremo a cercare le vie più efficaci per servire la vita. Ora che Eluana è nella pace ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile delle vie migliori per accompagnare nel dovuto rispetto del diritto alla vita, nell'amore e nella cura attenta le persone più deboli. Quelle persone che - ha aggiunto il portavoce della sala stampa -, come ricordava il Papa all'Angelus di domenica, non possono in alcun modo provvedere a se stesse, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui. Di fronte alla morte, il credente si raccoglie in preghiera e affida a Dio l'anima di Eluana. Una persona a cui abbiamo voluto bene e che negli ultimi mesi è diventata parte della nostra vita».
09 febbraio 2009
Dios te dá y Dios te quita (era així oi?)
Donç no, ara Deu es pot estar més de 15 anys fent "oidos sordos" i permetre que es mantingui en coma una noia jove, i quan després de tots aquest anys de miseria s'aconsegueix que pugui deixar de patir, ara la culpa es dels que no han seguit esperant el seu "miracle"...
No ha tingut el detall ni d'esperar que el Clownusconi aconseguís fer viable la seva llei del "alletament" obligat.
Que el despatxin... si no serveix per fer de Deu, que s'en inventin un altre (a la meva feina dirien que amb aquesta ratio millor estaría a l'atur).
Tot el meu suport als pares (imagino el que hà de ser preferir que un fill mori abans que deixar-lo seguint patir un calvari com el que li han fet seguir a aquesta pobre noia).
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